La pandemia di Covid-19 sembra proprio abbia fatto intuire che la scuola non può essere fatta solo di lezioni in classe e libri cartacei.
Il digitale è fondamentale, e le lezioni sono continuate grazie agli strumenti digitali, con i quali gli studenti hanno seguito gli studi in streaming.
Google ha annunciato l’arrivo dei Chromebook in Italia: ChromeOS(sistema operativo di Google), nato nel 2011, è presente sul 24% dei notebook venduti al dettaglio negli Stati Uniti e oltre 40 milioni di studenti e insegnanti utilizzano i Chromebook in tutto il mondo.
ChromeOS e i Chromebook non erano mai arrivati in Italia fino ora perché il nostro paese non era pronto. Ora lo è: le famiglie hanno bisogno di un prodotto pensato per il mondo scolastico, sicuro e aggiornato, con una serie di strumenti, vedi Family Link, per mettere un perimetro oltre il quale un bambino non può uscire.
C’è chi insinua che i Chromebook non sono veri notebook, che sono limitatati, ma in realtà i Chromebook sono perfetti per quello che devono fare: portare ottime prestazioni ad un prezzo accessibile, con tutte le applicazioni che servono in ambito scolastico, con funzioni di accessibilità e con una batteria che dura tutto il giorno.
Da oggi in Italia è disponibile una nuova gamma di Chromebook realizzata dai partner di Google: Acer, Asus, HP e Lenovo.
- Acer Chromebook 314da 349 euro
- Acer Chromebook 315da 349 euro
- Acer Chromebook 514da 479 euro
- Acer Chromebook 714da 699 euro
- Asus Chromebook C423da 319 euro
- Asus Chromebook C425da 499,99 euro
- HP Chromebook 14ada 349,99 euro
- HP Chromebook x360 12bda 499,99 euro
- HP Chromebook x360 14bda 449,99 euro
- Lenovo Chromebook C340-11da 349 euro
- Lenovo Chromebook S340-14da 349 euro
Il sistema operativo tra i diversi modelli è sempre ChromeOS, cambia la dimensione dello schermo e cambiano anche le funzionalità, ci sono modelli touch screen e modelli invece con schermo classico, modelli con pennino e altri da usare semplicemente con il trackpad.
Questo potrebbe cambiare il modo in cui l’utenza si affaccia al mercato dei notebook, difatti, fino ad oggi chi entrava in un negozio per comprare un portatile, mirava a delle certezze consolidate come Microsoft o Apple. Oggi ci sono diverse alternative(così come ha intuito Microsoft portando Windows su dispositivi ARM), notebook leggeri e connessi che, seppur con qualche limitazione, rispondono alle esigenze di moltissime persone che cercando mobilità e flessibilità, oltre ad una autonomia da record.
Hanno processori da tablet, non i classici processori AMD o Intel da computer, ma sembrano sempre portatili, con un sistema operativo diverso e con applicazioni diverse.
Insomma , diciamo che ad oggi si dovrà scegliere un notebook in base a quello di cui una persona ha davvero bisogno e al modo in cui intende usarlo e, in certi casi, Windows o MacOS potrebbero non essere più la giusta scelta.