FaceApp è l’ultima tendenza sui social, famosa tra i VIP per mostrare le proprie facce invecchiate o con acconciature stravaganti. Proprio a seguito di questa moda molti giovani, circa 80 milioni, hanno scaricato l’App e l’hanno utilizzata per farsi due risate.
Ma che fine fanno le immagine caricate su FaceApp? Come già analizzato dal noto Altroconsumo la nostra redazione ha provato ad indagare per capire cosa cosa c’è dietro.
P.S. Altroconsumo anche in questo caso si è rivelata una fonte autorevole e per questo vogliamo dirvi che c’è la possibilità di ottenere un buono Amazon da 40 euro abbonandosi ad Altroconsumo! Trovate tutte le informazioni nel nostro articolo!
Cosa c’è dietro FaceApp
Ad ideare FaceApp c’è la Wireless Lab OOO, una società russa all’aspetto innocente e adatta a tutti ma dagli obbiettivi ignoti; investigando infatti notiamo che la privacy su FaceApp non solo è poco trasparente ma addirittura viola le norme Gdpr alla base degli accordi tra Stati Uniti e Europa per tutelare anche oltreoceano i dati dei cittadini europei in quanto non assicura un controllo definito e sicuro della sua utenza.
Le colpe di FaceApp
A testimonianza di ciò non è evidente in che modo vengono trattate le immagini e i dati raccolti degli utenti; infatti la società non riporta per quanto tempo le foto sono conservate né in che modo sono conservate, mostrandosi così priva della tutela della privacy.
Anche la propria localizzazione può essere facilmente rintracciata in quanto installando l’applicazione automaticamente date il consenso ad essere individuati grazie ai dati del dispositivo da cui si collega, negando di fatto la privacy di chi la usa.
Inoltre l’applicazione può avere accesso anche a foto presenti su servizi di messaggistica come WhatsApp aumentando così il rischio di salvare informazioni non proprie ed essere raccolte senza alcun consenso. In questo modo Wireless Lab OOO ha il permesso ad utilizzare in modo indiscriminato e continuativo le foto ed i dati senza però avervelo chiesto.
Più grave è la questione che FaceApp non prevede alcuna restrizione d’età su chi la utilizza non tutelando quindi i dati e le foto di minori (in fase di login non viene richiesto nessun obbligo di età). Il trattamento dei dati dei minori di 14 anni in Italia è vietato e per questo è necessaria una maggiore consapevolezza nell’uso di applicazioni come queste e di molte altre.
In conclusione
L’impressione finale è che grazie a FaceApp il gruppo russo stia archiviando molti volti per allenare l’intelligenza artificiale al riconoscimento facciale. Tecnologie molto complesse e strutturate come queste hanno fini molto difficili da interpretare che vanno ben oltre un semplice selfie.
In questo contesto utilizzate soltanto applicazioni che richiedono il vostro consenso in maniera chiara ed esplicita senza nascondere le finalità delle vostre azioni.