Da varie indagini effettuate risulta che l’import di materiale “FAKE” nel territorio italiano sia aumentato
Articoli “FAKE”?
Diamo una definizione concreta a questa parola che sempre più spesso ci capita di osservare tra le recensioni dei clienti evidentemente non soddisfatti, per FAKE si intente un prodotto che non corrisponde all’originale ma che viene lo stesso venduto come tale o come copia ma non specificando.
Come è prevedibile, gli articoli che vengono spesso contraffatti sono di provenienza orientale, Made in China, ovvero delle copie del prodotto che pensiamo di acquistare ma che in realtà si rivelano falsi.
OVVIAMENTE ci teniamo a precisare che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, ci sono produttori cinesi che stanno raggiungendo livelli di produzione e distribuzione altissimi come Xiaomi, One Plus ecc..
Cosa viene contraffatto e come?
In genere gli articoli che più spesso sono copiati sono gli abbigliamenti, le borse, le scarpe passando per i gioielli o il cibo ed arrivando anche ai prodotti tecnologici in genere come accessori, smartphone ecc..
Ci sono due modi per creare una falso prodotto:
- Re-brand: alcune aziende prendono prodotti originali magari assemblati male o con alcuni difetti, li ri-assemblano e terminato il processo di “produzione” viene assegnato a questi dispositivi vengono ri-marchiati o con il logo di appartenenza di queste società che ri-assemblano prodotti non di propria produzione o addirittura con un logo dell’azienda originale ma fasullo;
- Copia: una vera e propria riproduzione di un prodotto originale ma eseguita con materiali più scadenti e spesso non conformi alle norme CE europee.
Come possiamo prevenire l’acquisto di prodotti “FAKE”?
Innanzitutto bisogna affidarsi a rivenditori affidabili con recensioni reali e positive e con una rintracciabilità sicura.
Ad esempio, se effettuiamo un acquisto presso eBay dobbiamo stare attenti al rivenditore, infatti nella parte bassa dell’articolo di vendita troviamo il voto fornito dagli utenti in base alle loro esperienze con questo rivenditore (più persone hanno effettuato l’acquisto e più affidabile sarà la votazione).
Un’altra accortezza è effettuare pagamenti con PayPal; per coloro che non conoscono questa modalità di pagamento basterà pensare ad un sito internet che gestisce le transazioni effettuate online offrendo una garanzia nel momento dell’acquisto in quanto in caso di disguidi con il venditore PayPal interviene e ci permetterà nella maggior parte dei casi di ottenere un rimborso.
DIFFIDATE DAI VENDITORI CHE NON VOGLIONO PAGAMENTI CON PAYPAL.
Tornando agli store affidabili o meno, prima di acquistare su un sito che non conoscete cercate delle recensioni online, vi basterà cercare su Google: recensione sito xyz oppure chiedere alla pagina Facebook della redazione PlusRew cliccando QUI ed avrete la possibilità di capire se poter effettuare un acquisto sicuro o meno.
Altra discriminante è il prezzo, in genere i prodotti si allineano su un prezzo standard che può oscillare in base alle varie offerte o ai saldi dei vari siti online, ma è improbabile trovare un prodotto originale ad un costo bassissimo che apparentemente sembra conveniente. Nella maggior parte dei casi si tratta di un prodotto falso o difettato.
Concludendo
Sono davvero tantissimi i prodotti che ogni giorno in Italia arrivano e che gli utenti acquistano come originali ma che sono dei FAKE, si stima che il 70% dei prodotti importati possano essere di questo genere.
Anche a noi è successo un paio di volte, con un prodotto Xiaomi (acquistato su eBay) che non possedeva la confezione originale e non aveva una batteria originale rimborsato con PayPal e l’ultimo in ordine di tempo è stato un UWatch U8 (QUI la recensione) palesemente falso che ci è stato rimborsato dal sito di acquisto.
State attenti agli acquisti online e prima di effettuarli osservate bene le foto dell’inserzione confrontandole con quelle dello store ufficiale del prodotto che vi apprestate ad acquistare, solitamente le differenze si colgono già dalla scatola!
Buoni acquisti!
Volete vedere un prodotto FAKE all’opera? Eccovi un video