Ancora una volta, come ad ogni generazione, ci ritroviamo difronte alla disputa Sony/Microsoft.
Entrambi i colossi hanno rilasciato di recente alcune informazioni strettamente tecniche delle nuove console next-gen: PS5 e Xbox Series X.
Proviamo ora ad analizzarle e metterle a confronto in maniera semplice:
La dimensione di storage delle due console è quasi la stessa,
Differenza di TERAFLOPS (12 per Xbox e 10 per PS) la GPU di PS5 ha meno Compute Unit (unità di calcolo) rispetto a quella di Xbox Series X, ma la frequenza maggiore delle CU a detta di Sony dovrebbe in qualche modo compensare la differenza prestazionale.
Sony, inoltre, ha affermato che la frequenza di 2,23 GHz delle CU è variabile; quindi si presuppone ci sia un utilizzo in stile PC, con una frequenza che varierà in base al carico a cui è sottoposta.
La quantità di memoria delle due console invece è sostanzialmente identica, ma il funzionamento è diverso.
PS5 monta 16GB di memoria RAM su un bus da 256 bit a una frequenza di 14Gbps, per un bandwidth(larghezza di banda) totale di 448 GB/s.
Xbox Series X invece divide i suoi 16GB di memoria RAM in: 10GB a una frequenza di 14Gbps su un bus da 320 bit (per un bandwidth totale di 560 GB/s) e 6GB su un bus da 320 bit, ma a una frequenza di 8,4Gbps, per un bandwidth totale di 336 GB/s.
Per quanto riguarda invece il Throughput I/O,PS5 può vantare 5.5GB/s(Raw),8-9GB/s(in modalità Compressa)rispetto ai 2,4 GB/s (raw), 4,8 GB/s(in modalità compressa)di Xbox Series X.
Sony ha presentato la sua console premendo maggiormente sull’inclusione di un SSD con prestazioni stellari, che dovrebbe fare la differenza in gaming e in streaming, mentre Microsoft ha adottato un approccio più aggressivo, puntando su un hardware più performante sotto vari aspetti.
Punto a favore per Microsoft, invece, sembrerebbe la compatibilità con tutti i titoli passati (anche delle vecchie generazioni videoludiche), mentre PS5 per ora sarà compatibile solo con i migliori 100 giochi usciti su PS4.
Sony, inoltre, ha puntato sul suo nuovo chip che gestirà il Tempest Engine, ovvero un nuovo processo che porterà varie migliorie all’audio spaziale, tra cui il Tempest 3D Audio, che ci permetterà di capire esattamente un suono da quale direzione proviene (ci si renderà conto, ad esempio, della posizione di un nemico tramite il suono riprodotto in game).
Tirando le somme, cari lettori, sembra che al momento ci troviamo davanti a due hardware che adottano, a grandi linee, le stesse soluzioni; con ovviamente alcune piccole differenze.
Non è dunque possibile (per ora) decretare un vincitore della next-gen, tuttavia il vero risultato starà nel come verranno ottimizzati i giochi, le esclusive e chi implementerà meglio i propri contenuti.