Con oltre 6,4 miliardi di utenti di smartphone al mondo, cambiare il modo in cui interagiamo con i nostri dispositivi – da come e quando li ricarichiamo a come li ricicliamo o ripariamo – è un passo verso un uso più sostenibile della tecnologia.
Per esempio, se ci impegnassimo a utilizzare lo stesso telefono per tre anni, ognuno di noi risparmierebbe circa 160 kg di CO2 – l’equivalente di un viaggio in auto da Milano a Napoli!
HMD Global, la casa dei telefoni Nokia, incentiva i propri clienti a tenere i telefoni più a lungo, riducendo così al minimo l’impatto negativo che un device elettronico può avere sul pianeta una volta cestinato ed evitando che smartphone e tablet finiscano in discarica.
Ecco qui sette consigli pratici per far durare lo smartphone il più a lungo possibile:
Aggiornare il software
Più si conserva un telefono, meglio è per il pianeta. Un modo per garantire che i dispositivi siano al passo coi tempi è quello di controllare che dispongano del software più recente.
Così facendo, si evita di cambiare continuamente lo smartphone dato che il proprio è aggiornato e sicuro. Ad esempio, il nuovo Nokia X30 5G viene fornito con tre anni di update di sicurezza e 36 mesi di aggiornamenti del sistema operativo Android.
Riparare anziché sostituire
Schermo rotto, batteria che si scarica più rapidamente?
Piuttosto che cestinarlo e comprarne uno nuovo, è consigliabile provare a ripararlo.
Molte aziende, Nokia compresa, offrono servizi di riparazione online in molte parti del mondo, per cui è possibile ripristinare facilmente qualsiasi componente, dallo schermo alla batteria.
È inoltre possibile controllare lo stato del telefono utilizzando l’applicazione MyDevice, che consente di accedere a una semplice diagnostica sullo stato di salute della batteria, spazio di archiviazione, temperatura del dispositivo e utilizzo dei dati.
Riciclare… non è mai stato così facile
Il 90% dei materiali degli smartphone è riutilizzabile!
Ci sono molti modi per riciclare i telefoni, da programmi di permuta dei rivenditori a contenitori appositi presenti nei supermercati, fino alla sezione “piccola elettronica” delle isole ecologiche locali.
Circular, il nuovo servizio di abbonamento di HMD Global che offre un modo più sostenibile e privo di pensieri di utilizzare smartphone e tablet, elimina persino lo stress di trovare un posto dove riciclare il telefono.
Il servizio consente di scambiare il proprio smartphone con uno nuovo, mentre quello “vecchio” viene destinato a un nuovo utente, dato in beneficenza o riciclato. Con oltre 63 milioni di telefoni cellulari inutilizzati solo in Italia, è ora di rovistare nei propri cassetti.
Ricarica in modalità aereo
La modalità aereo non va utilizzata soltanto quando ci si trova a 10.000 metri di altitudine, ma anche in fase di ricarica. Perché?
È più veloce di quella normale di circa 4 minuti dal momento che l’elaborazione in background è minore. Una ricarica più rapida è anche positiva per l’ambiente, poiché più velocemente si ricarica un dispositivo, meno tempo rimane collegato alla rete elettrica.
Non ricaricare di notte
Alzi la mano chi, tra le sue abitudini a letto, ha quella di ricaricare il telefono durante la notte? Caricare il dispositivo mentre ci si “ricarica” sembra ragionevole, ma può comportare uno spreco di energia e denaro.
Tenere il telefono collegato quando non ne ha bisogno, accelera il deterioramento della batteria. Ciò significa che sarà necessario ricaricarlo più volte, poiché lo smartphone raggiungerà lo 0% molto più rapidamente rispetto ai primi tempi di utilizzo.
Ridurre la luminosità
Sappiamo tutti che è buona norma evitare gli schermi troppo luminosi prima di coricarsi a letto.
Oltretutto, uno sfondo più tenue fa bene all’ambiente, riducendo il consumo energetico e aumentando la durata della batteria. Si consiglia di utilizzare la Modalità notturna e la Modalità scura per eliminare la luce blu e ridurre la luminosità. Con Android 12 è possibile rendere il display ancora meno luminoso.
Non intasare il cloud
Valutare ciò che si carica e si archivia nel cloud può aiutare a ridurre la propria Carbon Footprint.
I servizi cloud necessitano di grandi data center con server in funzione 24 ore su 24, 7 giorni su 7, utilizzando inevitabilmente molta elettricità e corrente.
L’eliminazione di file, foto vecchie o indesiderate dal cloud può ridurre lo spazio di archiviazione necessario per i propri dati personali e la propria impronta di carbonio.