A soli tre mesi dal lancio di PS5 e del suo innovativo controller DualSense, sono già sorti i primi problemi in merito al funzionamento del controller di casa Sony.
Diversi utenti hanno segnalato un malfunzionamento alle levette analogiche, un inconveniente tale da minare seriamente – se non addirittura impedire – l’esperienza di gioco. Il problema prende il nome di drifting delle levette analogiche e consiste nell’invio di input di movimento involontari a schermo, che possono condizionare le azioni del giocatore o la telecamera di gioco. Il problema si è rivelato talmente diffuso, che è stata addirittura avviata una class action (https://www.eurogamer.net/articles/2021-02-13-law-firm-files-ps5-dualsense-drift-class-action-against-sony) contro Sony. L’accusa è quella di avere consapevolmente messo in commercio prodotti difettosi e di non avere fornito un’adeguata assistenza per la riparazione dei controller.
Questo fastidioso inconveniente non è nuovo nel mondo dei videogiochi: già nel 2019 Nintendo era finita sotto i riflettori per delle problematiche di drifting legate ai Joy-Con, i vivaci controller della sua console di punta, la Nintendo Switch. Dopo un primo momento in cui aveva richiesto un pagamento per la riparazione, Nintendo ha riconosciuto l’ampiezza della problematica e ha migliorato la sua politica di assistenza: i Joy-Con affetti da drifting hanno potuto essere riparati gratuitamente, anche oltre il periodo coperto da garanzia.
Sebbene, per quanto riguarda il DualSense, parliamo di un’azienda differente e di una problematica denunciata solo da poche settimane, ciò non toglie che l’esperienza maturata da Nintendo possa essere d’ispirazione a Sony per gestire al meglio la problematica di drifting dei suoi nuovi controller.
Tralasciando la gestione del problema a livello di immagine dell’azienda ed entrando nel merito della questione, quali sono le cause che comportano l’insorgere del drifting? Un’approfondita analisi condotta dal sito IFixit (https://it.ifixit.com/News/48944/heres-why-ps5-joysticks-drift-and-why-theyll-only-get-worse?vgo_ee=JQcI0opg4mOshmF3V2%2FqbkzkASpiHornD%2Fz2wZTd1jg%3D) aiuta a comprendere meglio la sua possibile origine.
Come prima cosa, è interessante notare che i componenti delle levette analogiche presenti nel DualSense siano gli stessi presenti in altri controller, come il Dualshock 4, l’Xbox One controller o il Nintendo Switch Pro controller, tutti accomunati dall’aver sofferto della stessa problematica di drifting.
A livello compositivo, emerge che le due levette analogiche del DualSense sono affiancate da due potenziometri. Questi componenti rilevano i movimenti della levetta analogica in alto e in basso e a destra e sinistra e paiono quindi avere un certo ruolo nell’insorgere del drifting. Stando alle indicazioni della loro casa produttrice, la giapponese Alps Alpine, la durata della vita dei potenziometri corrisponde a 2.000.000 cicli, ovvero a una durata di 4-7 mesi calcolando una media di due ore di gioco al giorno. Davvero troppo poco per un controller il cui costo si aggira attorno ai 70€.
Tra le principali cause di origine dl drifting, infatti, vi è proprio l’usura dei potenziometri, che pare una conseguenza inevitabile, data la bassa garanzia di vita dei componenti. È però anche possibile che un eccessivo sforzo della molla che fa parte dell’analogico determini un errato posizionamento dell’analogico stesso e, di conseguenza, un’errata lettura del movimento da parte dei potenziometri. Inoltre, non è da escludere che in alcuni casi le imprecisioni siano dovute a una distensione dei materiali del controller o all’accumulo di sporco e polvere tra gli interstizi degli analogici.
Per ovviare al problema del drifting, la risposta non è sempre e subito quella di acquistare un nuovo controller. È possibile tentare di pulire l’analogico dall’esterno dallo sporco depositato, oppure ricorrere alla calibrazione software. Se queste opzioni non danno alcun esito, si può ricorrere a un approccio più drastico, smontando il controller, rimuovendo il vecchio analogico e saldandone uno nuovo al suo posto. Tuttavia, il processo richiede una certa dimestichezza nell’assemblaggio delle componenti elettroniche e non è per tutti. Ciò non toglie che i joystick sostitutivi possano comunque essere affetti da drifting a loro volta, in quanto non calibrati adeguatamente. La mossa migliore sarebbe, quindi, quella di inviare il controller DualSense direttamente in un centro riparazione Sony, in modo che possa essere ricalibrato secondo le impostazioni di fabbrica.
Come viene sottolineato nella conclusione dell’analisi di IFixit, sarebbe stata auspicabile una migliore progettazione del controller a livello di design, consentendo all’utente di sostituire con facilità le levette analogiche difettose. Si tratta infatti di componenti hardware che valgono pochi centesimi e che sono tra le più soggette ad usura. Consentirne una facile sostituzione sarebbe la scelta migliore, per non costringere i giocatori a comprare un controller nuovo e per tutelare il nome dell’azienda da simili imbarazzanti situazioni, in futuro.
AUTRICE: Sara Francescato