Con l’esplosione dei social network, il concetto di photo editing è diventato sempre più diffuso anche a chi non è un vero e proprio professionista. In ogni caso, però, non ci si può improvvisare. Un conto è farlo per diletto e un altro per lavoro.
Bisogna prestare massima attenzione a muovere i primi passi. Che, poi, sono quelli più importanti nella formazione di un grafico.
Provare a ottimizzare i tempi, senza perdere di vista la qualità
Finché è solo una foto o c’è da ritoccare una sola immagine, allora il problema non sussiste. Anzi, ci si dedica anima e corpo a quella foto in modo da poter, poi, lavorarla nel miglior modo possibile. Però questo è un evento più unico che raro.
I fotografi, infatti, quando sono a un evento scattano più di una foto e sono costretti a ritoccarle praticamente tutte. Se ogni immagine ha delle peculiarità specifiche, ci sono però dei tratti in comune. Una sorta di filo conduttore, che rappresenta poi lo stile stesso del professionista.
In casi simili, si può provare ad automatizzare qualche processo o, comunque, ad avere tutto sottomano. Esigenza particolarmente sentita, appunto, da chi è agli inizi. E i grandi brand non si sono fatti trovare impreparati. Tra cui, ovviamente, la Adobe che ha piazzato sul mercato la suite Adobe Photoshop Elements che permette di avere solo una parte degli strumenti più avanzati. In modo, così, da prendere ‘confidenza’ con il mezzo.
Il mix tra autodidatta e corsi professionali è l’ideale
Qui entriamo in un campo minato ma, come spesso succede, la verità è nel mezzo. C’è chi dice da un lato che senza l’ausilio di corsi professionali è impossibile avere una competenza che permetta di essere competitivi sul mercato del lavoro.
Mentre, dall’altro lato, c’è la corrente che chi fa da sé fa per tre, nel senso che, così, riesce a sviluppare un proprio stile e non viene necessariamente ‘portato’ verso una direzione.
L’ideale, però, è quello di essere esattamente al centro tra queste due corrente. Nel senso che un corso può essere utile affinché possa far ‘svezzare ‘il principiante e, quindi, rendergli le operazioni di fotoritocco più veloce ma ciò non deve esimere chi vuol compiere i primi passi a sbagliare, a provare, a testare.
Del resto, dotarsi oggi di programmi grafici non è complicatissimo. Ci sono siti web ad hoc come 2GO Software e tanti altri che vanno proprio in questa direzione.
Cominciare dalle cose semplici
È vero che fin dall’inizio c’è sempre la voglia di strafare. Soprattutto quando si vedono all’opera i più bravi. Non bisogna cadere nell’errore di pretendere subito di essere il top in quel campo. È necessario partire dalle cose più semplice, per almeno due motivi.
Il primo è che, in molte azioni di photo editing che vengono fatte, le basi sono fondamentali per poter svolgere operazioni più complesse. Quindi, se non si sa da dove cominciare, non si può certamente pretendere di poter editare le foto in maniera professionale.
Il secondo è che se si comincia subito con qualcosa di complicato, c’è il rischio che si possa mollare subito la presa è passare ad altro. Facendo emergere, così, quel sentimento di frustazione immeritato che ci ‘spinge’ a mollare. Invece, se si comincia da qualcosa di semplice e si ottengono i risultati desiderati, si è più invogliati, poi, a proseguire e a fare qualcosa di sempre più difficile.
Far volare la fantasia può portare lontano
Va bene avere uno stile specifico e ispirarsi a qualcuno di importante ma è necessario che si abbia anche una propria ‘penna grafica’. Altrimenti, non ci sarebbe alcuna distinzione con gli altri. Attenzione, però: far volare la fantasia facendo cose uniche non vuol dire rivoluzionare una foto oppure renderla irrealistica.
Questo è un problema che si verifica attualmente: il fatto che ci siano tanti filtri, tante possibilità, rende alcuni posti ‘magici’ sui social ma che in realtà, pur essendo comunque gradevoli ‘dal vivo’, sembrano quasi essere snaturati.
Come in tutte le cose, il troppo stroppia. E vale anche, ovviamente, per le immagini.