Il primo agosto è entrato in vigore il nuovo Contratto per i Servizi Microsoft, contenente le condizioni da accettare per usufruire dei servizi offerti dall’azienda di Redmond, tra i quali Account Microsoft, Bing, Cortana, Skype e Xbox Live; tra esse è possibile leggere questo:
“Microsoft potrà verificare automaticamente la versione del software in uso da parte dell’Utente, necessario ai fini dell’erogazione dei Servizi, ed effettuare, senza alcuna spesa da parte dell’Utente, il download di aggiornamenti software o modifiche alle configurazioni, al fine di aggiornare, migliorare e sviluppare ulteriormente i Servizi, incluse modifiche atte a impedire all’Utente di accedere ai Servizi, utilizzare giochi contraffatti o utilizzare periferiche hardware non autorizzate.”
Ciò significa che qualora si utilizzino i servizi Microsoft specificati nel contatto, Windows 10 avrà la possibilità di bloccare l’uso di giochi pirata e di periferiche non autorizzate.
Non è ancora chiaro come Microsoft intenda impedire l’utilizzo di giochi pirata sulla nuova versione di Windows, e anche se nel contratto è specificato che Microsoft ha la possibilità di farlo, non si lascia intendere che ciò debba necessariamente accadere, perciò attualmente questa condizione non sembra rappresentare un reale pericolo per la pirateria. È da altresì da considerare che probabilmente, nel caso Windows 10 riuscisse realmente a bloccare i giochi pirata, verranno realizzati strumenti esterni per aggirare tale blocco.
È da ricordare anche che Windows 10 può essere utilizzato anche senza accettare il Contratto per i Servizi Microsoft, ovviamente rinunciando a numerose funzionalità del sistema operativo.
Si tratterebbe quindi di un tipo di misura anti-pirateria completamente nuova nell’ambito del PC gaming, anche se non si può non dubitare della sua efficacia: per ora nulla fa pensare a un vero passo avanti nella lotta al software contraffatto.