Da quando è arrivato sul mercato, ci si è domandati quali possano essere i limiti del MacBook Pro e se questo dispositivo made in Apple possa o meno essere utilizzato anche per il gaming più intenso.
Ebbene, la risposta è positiva ma… merita qualche piccolo approfondimento al solo fine di non incappare in un acquisto sbagliato che potrebbe nuocere alle proprie aspettative.
Di fatti, anche se è facile tracciare una linea di collegamento tra la potenza e l’efficacia nel gaming, le cose sono in realtà un po’ più complesse e cercheremo di condividerle nelle prossime righe.
Naturalmente, le valutazioni riguardano prevalentemente il gaming ad alta intensità, quello che assorbe più capacità, finora i dispositivi di casa Apple non hanno mai brillato nelle performance sui giochi AAA di ultima generazione, anche se pian piano le cose stanno cambiando anche su questo fronte. Dall’altro lato non è mai stato un problema per gli utilizzatori di MacBook Pro il potersi divertire con giochi più soft come quelli online, per esempio questi videogiocatori non avranno problemi tecnici se vorranno fare un giro sulla roulette, o gestire una mano dura sul blackjack direttamente su una piattaforma online, ma anche qualsiasi gioco che non debba appoggiarsi alla GPU del laptop per funzionare.
Ma questi sono solo esempio, scopriamo qui se il nuovo MacBook Pro sia effettivamente una scelta ideale per le proprie esperienze di gioco da soli o multiplayer.
Il nuovo MacBook Pro è ideale per il gaming?
Tornando al focus di oggi, i principali dubbi sulla sostenibilità del nuovo MacBook Pro per il gaming sorgono a causa della presenza del Chipset Apple M3 Max, un componente che al suo interno include tutto l’occorrente per il funzionamento del dispositivo, dalla memoria RAM alla scheda video.
Apple ha infatti scelto di abbandonare la vecchia logica x86 / x64 per passare all’architettura ARM e questo, almeno teoricamente, potrebbe essere un piccolo problema, considerato che molti giochi sono stati originariamente programmati per funzionare mediante il già rammentato sistema x86 o x64. Naturalmente questo non significa che non si possa videogiocare con il nuovo MacBook Pro, ma semplicemente che ogni gioco deve essere convertito secondo il nuovo approccio.
In fondo, poi, è bene ricordare come il MacBook Pro non sia stato certamente pensato per il gaming, anche se ha ovviamente tutte le potenzialità per affrontare tale finalità. Il dispositivo è infatti stato pensato soprattutto per le elaborazioni grafiche e di video, e questo si riflette evidentemente nell’approccio ludico, considerato che non vi è una scheda video dedicata espressamente ai videogames, bensì un componente che serve principalmente a creare modelli tridimensionali o video. Evidentemente, questa scheda può essere usata anche per i videogiochi, sebbene non sia nata per questo scopo.
Vi è infine il tema del costo. Un portatile per gaming ha generalmente un costo che si aggira tra i 2.500 e i 3.500 euro. Il nuovo MacBook Pro, almeno nella sua configurazione più avanzata, può superare i 5.000 euro. Insomma, un extra budget di circa 2.000 euro in più rispetto a un portatile dedicato al Gaming, che dovrebbe esporre il giocatore su MacBook Pro a domandarsi se effettivamente questo possa o meno essere l’investimento più appropriato.
A proposito di configurazioni, quella che potrebbe soddisfare le preferenze dei giocatori si avvale di un chip M3 Max con CPU da 16 core, GPU da 40 Core e fino a 128 GB di RAM come memoria unificata, che può distribuire tutta la memoria necessaria sia al sistema in generale che alla scheda video, con velocità pari a 400 Gb al secondo.
Il display offre una frequenza di 120 Hz. È inoltre presente all’interno del dispositivo anche una SSD da 2 TB. Una dotazione certamente sufficiente per fare quasi qualsiasi cosa, compresa la possibilità di aggiungere fino a quattro monitor esterni per non perdersi nemmeno un angolo del proprio gioco preferito.