Apple non ha mai avuto un buon rapporto con le autorità: basta ricordare il caso dell’iPhone del terrorista di San Bernardino, con l’azione legale intrapresa dall’FBI. Stavolta la diatriba è con la Commissione Europea, che ha accusato la multinazionale californiana di dover versare 13 miliardi di euro di tasse arretrate alla Repubblica d’Irlanda, nonostante il governo irlandese non abbia mai richiesto questi tributi.
Ecco cosa è emerso da un’indagine durata tre anni: Apple avrebbe ricevuto degli aiuti di stato in forma di riduzione dell’aliquota fiscale dal 12,5% all’1% nel 2003, per poi passare allo 0,5% nel 2011 e allo 0,005% nel 2014, creando quindi una distorsione del principio di libera concorrenza. Ovviamente questo non in via ufficiale, ma è quanto risulta da una serie di calcoli eseguiti dalla stessa Commissione, guidata dal commissario europeo alla Concorrenza Margrethe Vestager. Il “trucco” escogitato da Apple è il seguente: tutti i prodotti con sopra la mela venduti in Europa sono tassabili solo in Irlanda (quindi già con un regime piuttosto morbido), in quanto Apple Sales International e Apple Operations Europe, le due succursali di Apple operanti in Europa, hanno sede legale nell’Eire. In più, soltanto una parte dei profitti era soggetta all’imposizione fiscale irlandese, in quanto la maggioranza veniva trasferita nella misteriosa sede centrale che “non aveva nè sede legale, nè dipendenti, nè uffici” guadagnando quindi il 100% delle entrate, senza pagare tassa alcuna.
Ora l’Irlanda sarà costretta a richiedere questi 13 miliardi (più interessi) se non vorrà incorrere in una procedura d’infrazione. Apple, dal canto suo, ha reso pubblica una lettera in cui dichiara di non aver mai chiesto nessun trattamento di favore al fisco irlandese e di non averne mai ricevuti, e asserisce inoltre che questo provvedimento potrebbe avere un impatto non indifferente sugli investimenti e sui posti di lavoro in Europa. Come sempre in questi casi, aspetteremo il verdetto dell’appello presentato da Irlanda e Apple, perchè potrebbe finire in ogni modo.