Arriva da Nokiapoweruser un render di Nokia C1, il telefono che il prossimo anno sembra essere destinato a sancire il ritorno di Nokia nell’ambito smartphone. Secondo tali immagini, arrivate alla redazione di Nokiapoweruser in forma anonima, C1 potrebbe arrivare sul mercato in due versioni, una con Android e una con Windows.
Forte del grande successo riscosso in Cina con il suo tablet N1, Nokia potrebbe continuare sulla sua scia e dotare C1 di Android, con la sua particolare personalizzazione che include il popolare Z Launcher. Osservando il render però, possiamo accorgerci che dietro al telefono in primo piano fa capolino una versione dello stesso con quello che sembra il nuovo sistema operativo multi-piattaforma di Microsoft, Windows 10. Dando per affidabile il render, che NPU stesso ha raccomandato di prendere con le pinze, Nokia C1 potrebbe essere destinato a uscire con due varianti, una per ciascun sistema operativo, oppure, adottando una soluzione decisamente meno elegante, con la possibilità di dual boot tra i due.
È comprensibile la scelta di Nokia riguardo il sistema operativo: nonostante la positività della critica e dell’utenza, Windows Phone rimane uno dei sistemi operativi per dispositivi mobili meno diffusi e pertanto, scegliendo soltanto l’OS di Microsoft, si priverebbe di una grossa fetta di clienti.
Assieme al render sono state fornite anche le specifiche tecniche del presunto Nokia C1. Sarebbero in progettazione due modelli, uno da 5″ e uno da 5,5″, entrambi con una risoluzione di 1920 x 1080 pixel, il primo con 2 GB di RAM, 32 GB di memoria interna, fotocamera posteriore da 8MP e anteriore da 5 MP, il secondo con 3 GB di RAM, 64 GB di memoria interna, fotocamera posteriore da 13 MP e frontale da 5 MP.
Il CEO di Nokia, Rajeev Suri, aveva già dichiarato l’intenzione della casa finlandese di rilanciarsi nel mercato della telefonia mobile entro l’anno a venire, allo scadere del contratto che garantisce a Microsoft l’uso esclusivo del marchio Nokia per i prodotti di telefonia mobile: Nokia C1 potrebbe rappresentare quindi la possibilità dello storico brand di reinserirsi in un mercato nel quale ha perso da tempo la sua identità.