Per capire cos’è una scheda seriale è necessario fare qualche passo indietro, soprattutto per chi è completamente digiuno di questi argomenti.
In particolare ci riferiamo al grande mondo dell’informatica e della tecnologia che oggi investono la maggior parte delle attività che compiamo quotidianamente. A livello pratico le schede seriali PCIe sono progettate per una grande varietà di applicazioni industriali e permettono di collegare tra loro una serie di dispositivi attraverso un funzionamento, per l’appunto, in serie.
Interfacce e schede: a cosa serve un collegamento seriale
Le schede seriali sono componenti da inserire presso interfacce di ingresso e di uscita, simili a quelle che troviamo tradizionalmente nei computer, soprattutto in quelli più datati. Il loro impiego è comune anche ai dispositivi e agli apparati medici, così come per strumentazioni di laboratorio, sistemi di archiviazione e commercio, dispositivi di riconoscimento e molto altro ancora.
La finalità d’uso riguarda il sistema di porte bidirezionali, cioè capaci di inviare e ricevere dati, bit per bit. Tale tecnologia è stata una delle più impiegate nei device ad architettura IBM, in cui tale porta veniva utilizzata per la connessione di più periferiche.
L’impiego è oggi principalmente professionale, ovvero finalizzato a collegare tra loro più dispositivi e, quindi, a creare infrastrutture informatiche tra macchinari e hardware in ambito industriale, navale, manifatturiero e così via.
Schede seriali: le principali differenze con le trasmissioni in parallelo
Per comprendere la differenza tra questi “mondi” dobbiamo necessariamente specificare (e semplificare) le logiche del funzionamento tra una porta seriale e una parallela.
Nello specifico queste due porte trasmettono dati bit per bit ma le seriali procedono su una sola linea mentre, le parallele, procedono su più linee. Questo significa che le seriali raggruppano bit in serie di dati, comunicando il bit di avvio e quello di arresto.
Sono particolarmente apprezzate per i costi di interfaccia molto bassi, per il minor numero di fili necessari e, soprattutto, per la facilità di implementazione, il che le rende tra le più diffuse in ambito tecnologico e informatico.
Di conseguenza le schede seriali costituiscono la componente più ricercata e apprezzata in ambito professionale, ovvero laddove sia necessario mettere in comunicazione tra loro dispositivi di vario genere e natura e, soprattutto, con architetture di diversa datazione.
La versatilità delle schede seriali
Nonostante le porte COM siano cadute in disuso, le schede seriali sono ancora molto diffuse. Difatti le attuali schede disponibili in commercio dispongono di adattatori utili a connettere due tecnologie: quella della trasmissione via porta COM e quella più recente, ovvero l’USB.
Chiaramente sul mercato consumer, ovvero su dispositivi come smartphone e PC, oggi, troviamo maggiormente le porte USB. In ambito professionale, invece, la presenza nutrita di porte COM rende le schede seriali a dir poco irrinunciabili.
Tale diffusione è garantita anche dalla presenza di un gran numero di modelli e formati, per i quali è possibile trovare schede conformi al protocollo più diffuso, quello RS-232 e quelli successivi 422/485, tutte caratterizzate da massima resistenza a elevate temperature e situazioni di forte stress, quindi, idonee all’impiego per uso professionale.