Sul gironale Energy Efficiency è stato recentemente pubblicato uno studio condotto dal team di padre e figlio Evan e Nathaniel Mills dal titolo “Taming the Energy Use of Gaming Computers“.
I PC da gioco, secondo lo studio, rappresentano il 2,5% di tutte le macchine presenti sul nostro pianeta, mentre consumano il 21% del totale. Ciò corrisponde a ben 75 TWh all’anno, che equivalgono a 10 miliardi di dollari.
“Un PC da gioco consuma come tre frigoriferi”
Secondo Mills un PC da gioco consuma come tre frigoriferi; infatti egli stima che mediamente una singola macchina di questo tipo consumi all’anno 1400KWh. 1400KWh corrispondono a dieci volte ciò che consuma una console, e sei volte ciò che consuma un normale computer da ufficio.
“Con un normale utilizzo del PC — navigazione su Internet, visione di contenuti multimediali e produttività in generale — la macchina non è sotto sforzo” fa notare Mills “ma quando apriamo un videogioco, il sistema è sottoposto ad una fatica enorme“. Nelle sue misurazioni è possibile osservare come lo stesso PC consumi mediamente il doppio quando esegue un gioco, rispetto a quando viene usato per attività più “classiche”.
Il numero di persone che richiedono hardware più potente sta cerscendo, ciononostante, con pochi accorgimenti si potrebbe ridurre di molto il consumo energetico, portando a un enorme risparmio di 18 miliardi di dollari entro il 2020.
Ma come ridurre i consumi di un PC da gioco? Mills e il figlio hanno assemblato cinque rig, ognuno più efficiente dell’altro, e questi sono i risultati:
Impressionante, no? Sono riusciti a ridurre l’impiego di energia durante il gaming di oltre 300W e a diminuire l’utilizzo annuo di circa 600KWh, senza inficiare significativamente sulle prestazioni. Come ci sono riusciti? Semplicemente scegliendo componenti più efficienti dal punto di vista energetico.
Aumentare l’efficienza energetica del proprio PC da gioco — componenti sempre più nuovi e sempre più efficienti
Come Mills osserva, come la tecnologia progredisce, diventa più efficiente energeticamente. Con processi produttivi più evoluti è possibile infatti ottenere core che sviluppano meno calore e meno esosi di energia, aumentando di molto il rapporto performance/consumi dei processori.
Confrontando i Core i5 e i Core i7 con moltiplicatore bloccato di sesta generazione e quarta generazione, è possibile notare come i nuovi abbiano un TDP di soli 65W, a differenza dei vecchi, che hanno un TDP di 84W, pur mantenendo performance maggiori.
Oltre a preferire le nuove tecnologie, è possibile scegliere componenti pensati appositamente per minimizzare i consumi, come CPU e RAM a basso voltaggio e motherboard studiate per ridurre il consumo energetico del sistema, soprattutto quando non è sottoposto a pesanti carichi, come ad esempio le MSI ECO. Intel offre la linea di processori “S” (Performance-optimized lifestyle) che permettono di ridurre significativamente i consumi energetici senza avere performance drasticamente peggiori, e la linea “T” (Power-optimized lifestyle), i quali processori consentoo un risparmio energetico molto maggiore pur mantenendo frequenze di lavoro significativamente più basse. Nella serie FX di AMD gli unici processori ottimizzati per il risparmio energetico sono FX 8320E e 8370E.
Ovviamente l’alimentatore è importantissimo in tutto ciò, e fortunatamente sceglierne uno adeguato è facile. Ecos Consulting ha lanciato nel 2004 80+, una certificazione volontaria per i produttori di alimentatori per computer, che permette agli utenti e agli acquirenti di essere facilmente a conoscenza dell’efficienza energetica del proprio alimentatore.
Un alimentatore certificato 80+ garantisce di assorbire dalla spina al massimo il 20% in più del necessario. PSU con la più alta certificazione possibile permettono di minimizzare gli sprechi.
È conveniente assemblare un PC efficiente?
Ora sicuramente vi starete chiedendo se c’è veramente un ritorno economico, o se va tutto a vantaggio “soltanto” dell’ambiente. La risposta è assolutamente sì, basta fare due conti e la situazione diventa evidente. Considerati i dati raccolti da Mills, preferendo una build efficiente come la quinta a una build simile alla prima si risparmierebbero quasi 100€ all’anno sulla bolletta.
Non è un motivo questo per iniziare a pensare più “verde” anche per i nostri PC da gaming?