Dota 2 e League of Legends, due dei più popolari giochi al mondo su PC, appartengono al genere moba, ma cos’è un moba? Scopriamolo insieme.
Avete mai sentito parlare di Dota o League of Legends? Sono forse i due giochi free to play più famosi in circolazione e con più utenza in assoluto, ma quanti realmente sanno definire il genere a cui appartengono? Si tratta di una tipologia di gioco nata con le custom map di uno dei gestionali in tempo reale più giocati di sempre, ovvero Warcraft 3 (per chi se lo stesse chiedendo sì, è il predecessore di World of Warcraft ma sono due giochi abbastanza diversi tra loro) e il nome di questo genere è “Moba”.
Come già detto: Warcraft 3 è un gestionale in tempo reale, ciò significa che tutte le risorse raccolte e le strutture ottenute erano immediatamente utilizzabili per uno scontro in tempo reale e soprattutto, in questo specifico caso, online. Questo tipo di giochi ha sempre generato un’utenza molto attiva che sperimentava, tramite conoscenze basiche di programmazione, l’implementazione di mod che andassero a, appunto, modificare il gioco di base in un qualcosa di diverso e, a volte, migliore per certi versi. Così nel 2005 una delle mod di Warcraft 3 si mette in luce più delle altre, fondando il genere moba ufficialmente, il nome di quella mod era “Defense Of The Ancient All Stars”, abbreviato successivamente prima con “Dota(Acronimo di Defense Of The Ancient) All Stars” e poi semplicemente con “Dota”. Questa mod ebbe un successo gigantesco e non tardò a diventare un gioco assestante, ma di Dota nello specifico parleremo tra poco, andiamo a vedere ora come funziona un moba.
Quella sopra riporta è la struttura classica della mappa di un moba, adottata sia da Dota sia da League of Legends (che per comodità chiamerò da adesso in poi con l’acronimo di LOL), come potete vedere la mappa è divisa in due diagonalmente, i due spicchi ottenuti non sono altro che le zone appartenenti alle due squadre (in genere 10 giocatori divisi in 5 contro 5), l’obbiettivo è quello di distruggere tutte le strutture di almeno una delle tre fasce, o percorsi che dir si voglia (il termine tecnico è “lanes”), arrivare fino in base nemica e distruggere il nucleo cercando di tenere intatto il proprio, chiamato Ancient su Dota (da qui il nome completo del gioco che significa “difesa dell’ancient”). Come fare? In un moba non abbiamo il controllo di nessuna truppa, eccezion fatta per “l’eroe” che andremo a scegliere prima dell’inizio della partita, ogni eroe ha le sue abilità e le sue caratteristiche e l’enorme varietà di scelta, presente in genere in tutti i moba salvo rare eccezioni, consente a chiunque di trovare almeno un personaggio con il quale ci si trova meglio e, perché no, se si gioca in maniera competitiva, specializzarsi su di esso.
Torniamo però all’origine di tutto, dopo l’enorme botto di successo ottenuto da Dota molti degli sviluppatori abbandonarono il progetto per passare allo step successivo, alcuni vennero assunti dalla Blizzard altri si dedicarono alla creazione di un nuovo moba costruito sulle basi gettate da Dota, nacque così nel 2009 League of Legends, o LOL, come lo chiamano i fan. LOL ebbe un successo pari se non superiore a quello che ebbe Dota a suo tempo ed è tutt’oggi diffcilissimo parlare di giochi competitivi, o anche solo di free to play, senza citarlo. Difatti per anni è stato leader indiscusso del genere, fino a che la cara vecchia Valve non ci mise lo zampino.
Durante il periodo di dominio di LOL, Valve accolse i “superstiti” del team di sviluppo dell’ormai antiquato Dota e collaborò con loro per rilanciarlo, usando il Source come motore grafico. Valve quando fa uscire un gioco non lo fa mai senza che esso non sia realizzato ad arte, fu il caso di Dota 2, uscito nel 2013 come gioco a pagamento ma che dopo poco tempo è diventato anch’esso free to play. Dota 2 prevedeva nuovi modelli degli eroi e non solo del vecchio Dota, un ammodernamento della mappa di gioco, con grafica e sonoro nettamente superiore a LOL, che si dovette adattare con un aggiornamento massiccio che migliorò tutto il comparto grafico, nonostante Dota 2 ancora fosse superiore, superiorità diventata gigantesca al passaggio di Dota da Source a Source 2.
Oltre alla grafica dettagliata, Dota 2 rubò una buona fetta di utenza a LOL e beneficiò della presenza su Steam, il che significa che il 90% degli utenti Steam hanno giocato almeno una volta Dota 2, e tanti di essi giocano tutt’ora, senza considerare tutti quelli che ogni giorno iniziano. Tutt’ora le utenze di Dota e di LOL si stuzzicano su quale sia il moba migliore, entrambi però, va detto, hanno lo stesso difetto: le comunità di tutti e due i giochi è abbastanza spinosa e cade nel linguaggio da strada (eufemismo) nei confronti dei propri compagni di squadra e non solo, soprattutto quando una partita non va per il verso giusto. Dopo un po ci si fa l’abitudine ma all’inizio, se non si è mai giocato qualcosa di competitivo, potrebbe disorientare, se non turbare se si è molto sensibili.
Questi due free to play sono, attualmente, tra i giochi più competitivi e giocati al mondo e monopolizzano da anni (assieme forse solo a Counter Strike e Heartstone) gli streaming di giochi su siti come Youtube e Twitch. A proposito di Twitch, personalmente sono un giocatore di Dota relativamente abile quindi fatemi sapere se volete degli streaming sul nostro canale Twitch uffciale (lo trovate qui).
Spero che questo “speciale” vi sia piaciuto, soprattutto a coloro che giocano a Dota o a LOL e che non sapevano come iniziò il tutto.
Per questo episodio è tutto, appuntamento a settimana prossima con +Retrò.