I videogiochi che ci piaccia o no non torneranno mai come erano un tempo, quando il loro era un settore non affermato come adesso e nel quale non c’erano in ballo centinaia di milioni di euro quando si trattava dell’uscita di un “tripla A“. C’è anche da dire però che è assurdo pensare che questa evoluzione che il settore videoludico ha avuto sia un male. Infatti sembra ormai un cliché criticare i tripla A odierni, soprattutto quando le critiche sono mosse verso le saghe che fanno uscire un capitolo all’anno creando sostanzialmente due tipologie di pensiero al riguardo: quello in cui si crede che sia possibile sviluppare un tripla A da zero in un anno e quello in cui si crede che un anno non sia sufficente per creare un prodotto qualitativamente all’altezza. Ebbene questo articolo servirà a dimostrrare che tutto sommato queste due tipologie di opinione sono profondamente errate e che non lo sono soltanto perché chi ne fa uso, spesso, non sa di che cosa sta parlando. Userò due saghe differenti ma accomunate dalla cadenza annuale dei loro capitoli, ovvero Fifa e Call Of Duty, come esempio perché rappresentano perfettamente come affrontare nel migliore dei modi, ognuna delle saghe a modo suo, una cadenza annuale.
Partiamo da Call Of Duty, CoD è l’esempio più lampante di una saga realizzata con astuzia, creando attorno a se una fama parecchio elevata proprio perché ne esistono parecchi capitoli, che però non vengono mai realizzati nell’arco di un anno. Forse prima non ne potevamo avere una dimostrazione certa, ma nel 2015 la abbiamo avuta con Black Ops 3. Andando ad analizzare Black Ops 3 con un occhio critico verso il lato tecnico si nota con facilità che tecnicamente è inferiore ad Advanced Warfare, che è il capitolo dell’anno precedente. Perché questo passo indietro? Semplice, perché il progetto Black Ops 3 è iniziato decisamente prima del 2015, almeno a metà del 2013, e hanno preferito la quantità di contenuti alla grafica mozzafiato, una quantità tale che non può essere realizzata per intero in un anno. Advanced Warfare è stato cominciato poco prima di Black Ops 3 e inizialmente era proprio quest’ultimo il candidato a uscire nel 2015, ma poi la Treyarch ha voluto prendersi dell’altro tempo e hanno optato per l’inversione delle uscite (questo è un rumor, in quanto la Activision non si è mai espressa ufficialmente al riguardo dandone conferna). Quindi in conclusione le saghe a cadenza annuale hanno capitoli creati nell’arco di due o tre anni e non certo di uno.
Fifa invece merita un discorso a parte, in quanto è un gioco sportivo e la sua uscita a ogni anno è dovuta a motivi ben diversi da quelli di un Call Of Duty o di tante altre saghe. Fifa è un gioco calcistico, con squadre e giocatori reali composte fedelmente a quelle che sono le controparti nella realtà. E qui ci si arriva da soli a capire che a meno che non si è disposti a scaricare decine di giga di patch bisogna creare il capitolo dell’anno dopo. Personalmente a fifa ci gioco e posso garantire che gamepad alla mano le differenze tra un anno e l’altro sono parecchio marcate, non tanto nella grafica ma soprattutto nel gameplay, senza poi dilungarsi in tecnicismi calcistici che se non si è appassionati possono risultare parecchio morbosi. E questo vale per tutti i giochi sportivi.
Questo articolo aveva lo scopo di chiarire quali sono i motivi che spingono le case di produzione e le case di sviluppo a far uscire i capitoli delle loro saghe di punta a ogni anno e come esse lavorano per far si che ogni anno ci sia un capitolo pronto all’uscita, ognuna a modo suo e per motivi diversi. Voi che ne pensate dell’argomento? Commentate qui sotto con la vostra opinione.