Seagate è un marchio oramai conosciutissimo per la produzione di hard disk. Tuttavia un consumatore ha recentemente fatto causa all’azienda per il tasso di rottura di alcuni modelli di hard disk che, a quanto pare, è molto elevato.
I modelli incriminati sarebbero in particolare i modelli da 3 TeraByte, che si rompono con eccessiva regolarità. A depositare la causa, di cui trovate il testo qui, è il signor Christopher A. Nelson, che ritiene che gli hard disk interni Barracuda e quelli interni Backup Plus siano difettosi.
L’azienda statunitense è chiamata in casa per aver violato la garanzia, per concorrenza sleale, pubblicità ingannevole e arricchimento senza giusta causa, ed il querelante, assieme a chi si unirà alla sua battaglia, richiede un risarcimento.
A scatenare l’intera denuncia sarebbe stata proprio l’opera di marketing di Seagate, che dal signor Nelson è ritenuta ingannevole. Infatti l’azienda afferma che i suoi prodotti sono affidabili e con un basso tasso di rottura. Nel documento invece possiamo leggere: “I dischi non sono tuttavia affidabili e non hanno bassi tassi di rottura. Anzi, sono difettosi e si rompono prematuramente e con spettacolare regolarità“. Ecco qui un grafico sul tasso di rottura annuale di hard disk Seagate e di altre marche principali.
La denuncia è circostanziata dalle analisi che sono state svolte regolarmente dall’azienda Backblaze,
che si occupa di backup di dati. Nella documentazione è scritto così: “Il vero tasso di rottura dei dischi si è dimostrato sostanzialmente superiore a quello pubblicizzato e i prodotti non sono durati a lungo quanto le soluzioni simili di altri produttori“. Qui un grafico che riguarda il tasso di rottura dei dischi di Seagate e altri marchi dal 2013 al 2015.
L’azienda statunitense ha affermato di essere a conoscenza della class action e di essere attualmente impegnata ad analizzare le rimostranze per rispondere nei fatti. Come mostrato dal grafico qui sopra, sempre realizzato da Backblaze, in effetti Seagate sembra aver manifestato un tasso di rotture decisamente elevato nel 2013 e nel 2014, ma la situazione è migliorata nel 2015, tanto da riportare un tasso di rottura inferiore ai dischi di WD (Western Digital).