Certe volte l’utenza confonde il concetto di critica con quello di piagnisteo, un gioco come Mass Effect Andromeda forse non si merita un trattamento così aggressivo
Questo doveva essere un semplicissimo articolo di prime impressioni in anteprima, nulla più. Lo era in virtù del fatto che Mass Effect Andromeda, grazie all’Origin Access, è in prova anticipata di 10 ore. Però questo gioco ha un problema: ha un pubblico con cecità selettiva accentuata, mi vado a spiegare.
Quando, nella precedente trilogia di Mass Effect, soprattutto nei primi due capitoli, la giocabilità era legnosissima e per niente divertente o avvincente, nessuno ne parlava, nessun fan si lamentava. Le lamentele non c’erano perché tutti dicevano che l’interazione con gli altri personaggi e la storia compensavano questo problema. Ebbene, il problema su Andromeda è l’esatto opposto, o meglio, lo è in parte.
Non c’è stato, infatti, un reale calo di qualità nei dialoghi, che ho trovato comunque interessanti e non eccessivamente banali nelle scelte da fare. Quello che l’utenza ha denunciato è un grave calo nelle animazioni facciali dei personaggi e di alcune animazioni in generale……. e quindi? Davvero è un problema così grave? Davvero è questo il motivo per cui si è alzato tutto questo polverone?
Vorrei porvi una domanda: se vi portassero due dolci, uno è bruttissimo da vedere, davvero indecente alla vista, ma buonissimo da mangiare e un altro bellissimo da vedere, un’opera d’arte, ma talmente scadente che non lo usereste neanche come trappola per i topi, quale riordinereste? Capite quanto era facile arrivarci?
Il bello è che le animazioni dei gameplay trailer sono identiche a quelle finali, ve ne siete accorti ora che non vi piacciono? Della serie “Buongiorno, sono l’hype e porto cecità”. Una cecità comunque selettiva, come detto. Il problema è non riuscire ad immergersi nella situazione? Chiedete all’utenza di Fallout 3, della saga di The Elder Scrolls o di gdr a grafica isometrica (come gli storici Ultima e Planetscape Torment) se l’immersione è completamente legata alle animazioni facciali.
Per onestà intellettuale, a fine articolo troverete un video, realizzato dagli youtubers Playerinside, nel quale si sottolineano tutte le carenza di Mass Effect Andromeda nelle prime ore di gioco, in pratica l’antitesi di questa prima parte d’articolo.
Nella speranza che il messaggio sia passato, perché certe cose vanno dette, parliamo ora di quello che offrono queste prime ore di Mass Effect Andromeda.
La Storia
Questo quarto capitolo di Mass Effect inizia con il risveglio, da una sorta di ibernazione, di Ryder, ossia il protagonista. Scopriamo che l’equipaggio dell’astronave è in missione per trovare una nuova casa per il genere umano. Ci imbattiamo in un pianeta che sembrava inizialmente ospitale, pianeta che poi si rivela una vera e propria trappola mortale. Non è possibile neanche respirare per un umano.
Sarà all’interno di questo primo pianeta che inizierà il gioco vero e proprio. Prima di passare al gameplay, un complimento per la prima fase di storia, che si conclude con una scelta sia di sceneggiatura sia registica davvero molto toccante ed emozionante.
Il gameplay
Il gameplay di Mass Effect Andromeda, come da tradizione, è diviso in due macrofasi: dialogamento a scelta di risposta multipla e combattimento sul campo. Eccezion fatta per le animazioni non eccezionali e un po’ troppo poco espressive (che purtroppo penalizzeranno leggermente il gioco in fase di recensione) entrambe la fasi sono ben realizzate.
O meglio, i dialoghi sono di buon livello (almeno i primi) ma i combattimenti sono semplicemente fantastici, fluidissimi e divertenti. I comandi sono molto responsivi e la sensazione di legnosità è scomparsa totalmente. La cosa interessante è che, per un temporaneo malfunzionamento del mio Joypad, sono stato costretto a giocare con mouse e tastiera, là dove Mass Effect è una saga che ha dato sempre il meglio con un Joypad, ovviamente shooting a parte.
Ebbene, nonostante io fossi pronto al peggio, non ho avuto alcun problema con mouse e tastiera, anzi penso che personalmente sarà il setup con il quale lo continuerò. Questo dimostra una certa cura di Bioware nel voler migliorare l’esperienza di gioco anche ai PC gamers puri, e questo non può che essere un pregio.
I combattimenti si differenziano dal passato anche da meccaniche di movimento rinnovate, come il dash (lo scatto) direzionale del jetpack, usabile sia in aria che a terra, eccezionale per manovre evasive efficaci e molto scenografiche. Il jetpack consente anche di saltare e rimanere sospesi in aria per sparare dall’alto, meccanica che se sfruttata bene regala belle soddisfazioni.
Lo shooting vero e proprio è migliorato a sua volta, molto più preciso e divertente che in passato. Prima combattere risultava essere morboso, ora quando si finisce di sparare ad un alieno la prima cosa che viene da pensare è “avanti il prossimo”. Sicuramente è il Mass Effect più movimentato e divertente della saga. Essendo un gdr, poi, sicuramente si sbloccheranno tante nuove abilità, perciò Andromeda potrebbe essere, potenzialmente, uno dei migliori tps in circolazione.
La Grafica
Senza infamia e senza lode, grafica pulita e gradevole alla vista, senza però nulla di eccezionale. Forse ci si poteva aspettare di più sotto alcuni aspetti, soprattutto nella versione PC, ma in fondo il comparto tecnico si attesta su livelli più che buoni. Probabilmente è anche un po’ colpa di Battlefield 1 (per modo di dire), che pur usando lo stesso motore grafico di Andromeda, sembra appartenere ad una generazione a parte rispetto alla media.
In fondo però Andromeda presenta tanti elementi a schermo, soprattutto nei luoghi aperti, quindi non escludo che non si sia voluto calcare troppo la mano per ottimizzare al meglio il gioco, oppure (per essere maliziosi) per non far sfigurare più di tanto la controparte console, che comunque rende ugualmente bene.
Considerazioni finali
Queste erano le prime impressioni su Mass Effect Andromeda. Il gioco soffre ancora di qualche piccolo bug ( presente in rete ma non riscontrati da me personalmente, almeno su PC) ma non è assolutamente nulla di rilevante. Quello che fa riflettere è che, troppe volte, l’utenza tende a fossilizzarsi su dettagli che, anche se importanti sulla carta, non minano realmente l’esperienza di gioco.
Per quanto siano belli ed immersivi dettagli come l’espressività facciale in un Mass effect, questo non rovina al 100% un gioco. Certo, siamo di fronte a un contro non da poco, ma in rete si è scatenato un putiferio superfluo. La stessa Bioware si è espressa in merito alla questione, ammettendo l’errore ma non condividendo le vagonate di insulti gratuiti che sta subendo.
L’augurio è che Mass Effect Andromeda possa convincere con i restanti pregi, che sembrano essere evidenti. Ora però, una piccola frecciatina a Bioware, dopo tutta questa argomentazione ai limiti di un’arringa difensiva, se la merita anche. Prima il gameplay era legnoso (quasi indecente nel primo capitolo) e le animazioni erano molto convincenti, ora il gameplay è molto convincente e le animazioni facciali sono legnose. Ce la farete, un giorno, a fare un Mass Effect con entrambi gli aspetti davvero validi?
Si spera di sì, ma una cosa è sicura, in un gioco conta innanzitutto il gameplay, perché è l’unica cosa che differenzia un gioco da un film o da un libro. Se il gameplay è fatto bene, tutti gli altri difetti rimangono tali ma non sono un buon motivo per bocciare un gioco a priori (sempre che non si tratti di bug o glitch che rendono il gioco ingiocabile). Il giorno in cui si capirà questo, forse il gaming passerà al prossimo step qualitativo, sennò sarà dura.
Ecco il video dei Playerinside: