Lo schermo è il punto debole di qualsiasi smartphone o tablet: basta che il vostro device vi scivoli di mano per ritrovarvi con qualche centinaio di Euro in meno nel portafogli, nei casi peggiori. Ma ora questo problema potrebbe essere risolto grazie ad un innovativo tipo di vetro messo a punto dagli scienziati dell’Institute of Industrial Science dell’Università di Tokyo, formato da una miscela contenente ossido di alluminio e corindone, uno dei materiali più duri presenti in natura (è secondo nella scala di Mohs soltanto al diamante). Questo vetro è quindi impossibile da scalfire se non con una punta di diamante, e garantirebbe ai nostri device una vita decisamente più lunga, in quanto sostituire due volte uno schermo può voler dire, in molti casi, pareggiare il costo dello stesso smartphone nuovo.
Ovviamente questa tecnica di lavorazione del vetro è al momento sperimentale, ma il ricercatore Atsunobu Masuno ha dichiarato che in cinque anni il suo team di ricerca potrebbe arrivare a vendere il metodo al miglior offerente: si scatenerebbe un’asta miliardaria tra i vari colossi (Apple, Samsung, Xiaomi e poche altre) per assicurarsi un vantaggio enorme sulle concorrenti, con conseguente rialzo dei prezzi, in quanto produrre un vetro del genere sembra essere tutto fuorché economico. Seguiremo l’evolversi di questa situazione con estremo interesse, dato che si tratterebbe di un cambiamento epocale nel settore smartphone e tablet.