Questa breve analisi nasce da una riflessione sul nuovo capitolo di Far Cry, Far Cry 5. Per quanto, sicuramente, ne sapremo di più all’E3, la mossa di Ubisoft, da un certo punto di vista, convince poco. Ma andiamo con ordine, partendo dal primo punto da analizzare.
Il Fattore Open World
Il 2017 è cominciato all’insegna degli Open World e dei Free Roaming (giochi dalla mappa aperta, liberamente percorribile, ma dall’interagibilità inferiore, seppur leggeremente, ad un Open World). Giusto per citarne alcuni: Nioh; Tales Of Berseria (recensito tempo fa qui su Plusrew); Horizon: Zero Dawn; The Legend Of Zelda: Breath Of The Wild; Mass Effect Andromeda; Ghost Recon: Wildlands; The Surge (uscito da pochissimo) ed altri ancora.
Nonostante alcuni di essi siano davvero eccezionali, come Berseria e Zelda, ed altri siano titoli davvero ottimi, come Andromeda, Horizon e Wildlands, c’è un problema di fondo. Va bene la vastità di mappe ed ambientazioni, vanno bene cose come il crafting, ma in tutta sincerità il tutto rischia di diventare stucchevole. Ormai, paradossalmente, di giochi immediati rimangono i titoli sportivi o i titoli arcade, per il resto è un fiume di lungaggini e tediosità.
Essendo il mercato, almeno per ora, davvero saturo di giochi così, l’ennesimo open world potrebbe non attirare più come prima. Nel 2013, anno di uscita di Far Cry 3, gli open world davvero validi erano pochissimi, quelli recenti (recenti per l’epoca) si contavano sulle dita di una mano. Chiaro quindi che, come accadde per i Jrpg fino a qualche mese fa, vedere uscire un esponente degli open world del valore di Far Cry 3 fu come dare una bistecca ad un amante di carne rimasto a dieta vegana per anni.
Fu quello, ancor più di Vaas o di qualsiasi altro pregio del gioco, ad influenzarne il successo. Intendiamoci, Far Cry 3 era un giocone e lo è tutt’ora, ma difficile che Far Cry 5, ora, abbia lo stesso mordente. I ragazzi di Ubisoft Montreal azzeccarono il gioco giusto al momento giusto, tutto qui.
Far Cry 5 rischia di stuccare
Che lo si ambienti in isole tropicali, in savane, in montagne o nella preistoria, un Far Cry rimarrà sempre un Far Cry. Fifa, Call Of Duty e Battlefield insegnano che senza una componente multiplayer accattivante, difficilmente si riesce a tirarla per le lunghe con una serie, se non dotata almeno di un filo narrativo continuato e/o molto forte e solido (come i Tales Of o i Final Fantasy). Far Cry 4 fu un monito di allarme. Nonostante aggiunte e migliorie, non ebbe affatto la stessa risonanza del predecessore, né la stessa incisività sul mercato.
Far Cry Primal è inutile anche solo citarlo, il suo fallimento è evidente a tutti e il fatto che te lo tirino dietro a tutti i saldi (e non solo) è emblematico. L’unica salvezza di Far Cry 5 potrebbe essere un multiplayer fortificato e nettamente ampliato rispetto ai predecessori o, alternativamente, un comparto narrativo degno di nota.
D’altronde, queste non sono certo chiacchiere da bar fini a se stesse, né congetture infondate. Una prova su tutte? Fino all’ultimo, più che in Far Cry 5, la gente ha sperato con tutta se stessa in un remake del 3. Casualmente, ma anche no, il 3 è il capitolo più amato in assoluto, nonostante (Vaas a parte) non abbia nulla di più, anzi, solo carenze rispetto a, ad esempio, Far Cry 4.
Perché, però, allora la gente è più legata al 3? Perché Vaas era in quel gioco, dico io; perché fu il grande ritorno, trionfale, degli open world puri sul mercato, un ritorno che tantissimi attendevano e che è la causa della natura Open World, od almeno Free Roaming, del 70% dei giochi appartenenti a questo genere usciti dalla fine del 2013 in poi, e questo non lo dico io ma lo dicono i fatti.
Ovviamente, l’augurio è che Ubisoft, se proprio deve far uscire Far Cry 5, ci sorprenda positivamente. Il timore, invece, è che sia l’ennesimo tentativo di riportare al vertice una saga che, eccezion fatta per l’enorme colpo di fortuna, misto a genialità, del terzo capitolo, non è mai stata da primissima fascia.
Occhio però, un gioco può essere bello anche senza essere un capolavoro o senza eccellere. Il punto fondamentale è di non aspettarsi a tutti costi un “nuovo Far Cry 3”, in caso contrario si potrebbe rimanere delusi.
Voi cosa ne pensate, pensate anche voi che Far Cry debba essere pensionato? Oppure questa serie ha ancora qualcosa da mostrare? Appuntamento all’E3 per nuove info su Far Cry 5.