Nonostante le attese e le promesse Dark Souls 3, quello che doveva sulla carta essere il Souls definitivo, si è rivelato un prodotto imbarazzante e disastroso. In teoria non dovrebbe essere tanto un problema, in quanto può capitare che un titolo non sia bello (ci sono stati casi altrettanto gravi di recente, uno su tutti The Evil Within). Il punto è che la gente che ama questa serie, magari anche le stesse persone che hanno tirato fango su altri fail videoludici, non si rende conto delle carenze di Dark Souls 3 e di come la Fromsoftware non si sia affatto comportata bene nei confronti dei suoi clienti, anche quelli più affezionati. I primi segnali di menefreghismo sono arrivati in ambiti esterni a quelle che sono le meccaniche di gioco, vale a dire nella gestione del Pre-Order: Non è stato previsto, forse per la prima volta dopo anni per un tripla A, nessuno sconto sul prezzo per chi preordinasse il gioco e su Pc ai possessori dei precedenti capitoli dei Souls venne scontato di appena 4€ su un prezzo intero di 59,99€. Non è mancato chi ha storto il naso ma in generale l’utenza non ha dato molto peso alla cosa. All’uscita dei requisiti minimi (si parla sempre della versione Pc) risultò strano come un gioco così inferiore alla media sotto il punto della grafica, intesa come dettagli dei modelli e numero di poligoni in generale, richiedesse l’utilizzo di schede grafiche così tanto avanzate, là dove altri titoli molto più curati avevano richieste molto meno esose. Poi una volta uscito il gioco si scoprì il problema del crash istantaneo all’utilizzo del primissimo falò, problema che durò diverse ore, per poi essere risolto tardivamente con una patch, e che fu riscontrato dalla stragrande maggioranza dell’utenza. Altro problema è stato il crash all’avvio del gioco, riscontrato da un discreto numero di utenza, risolvibile nei primi giorni solo avviando l’eseguibile come amministratore. Magari però fosse finita quì, adesso iniziano i problemi tutt’ora presenti nel gioco e che forse sono i più gravi.
Dark Souls 3 è terribilmente squilibrato, squilibrio dovuto in gran parte dalla mancanza di altri metodi di cura universali (escludendo i miracoli da chierico e la rarissima acqua benedetta) che sono ridotti alle sole Fiaschette Estus, pochissime in questo capitolo e difficilmente potenziabili. Le Fiaschette possono essere incrementate e solo più in là nel gioco ne avremo un numero accettabile. Carenza che si fa parecchio sentire quando ci capita di affrontare, e succede spesso, nemici che infliggono danni spropositati o boss aventi attacchi che dimezzano o quasi la barra dei punti salute al nostro minimo errore. In una battaglia se si commette un errore si deve avere il diritto di reagire, in questo la maggioranza dei boss del primo Dark Souls hanno fatto scuola, ma a quanto pare la Fromsoftware spinta dalla voglia di regredire, ha scelto di peggiorare quanto di buono ha fatto fino ad ora. La gestione della camera è rimasta errata come i precedenti capitoli e, manco a farlo apposta, sono aumentate le situazioni in cui la cosa penalizza il giocatore, come ad esempio le imboscate nei luoghi stretti. Ci sono punti in cui i falò sono a brevissima distanza l’uno dall’altro e altri in cui non si vede l’ombra di un falò per mezz’ora, considerando anche che alcuni di essi sono posizionati, per usare un eufemismo, a caso. Il level design fa acqua anche nella disposizione dei nemici, con orde di nemici mediamente deboli o nemici potenti (noi li uccidiamo con 10 colpi, loro ci uccidono con 4) piazzati singolarmente o a coppia e alcuni di essi non potranno essere colpiti con contrattacchi (i parry) o backstab, inoltre i loro attachi ci stordiranno ma i nostri non stordiranno loro. In pratica saranno scontri quasi sempre impari, soprattutto se si utilizzano personaggi che impostiamo sull’agilità e non sulla resistenza ferrea a scudo alzato, perché se con il secondo tipo riusciamo a contenere i danni con il primo ricevere un colpo a volte è una sentenza.
Quelli elencati sono i problemi maggiori che questo gioco ha. Il gioco presenta come unico lato positivo la direzione artistica, la cui bellezza è inversamente proporzionale alla cura per il gameplay. Viene da chiedersi come mai la Fromsoftware non si concentri sul fare delle avventure grafiche dato questo divario, almeno non avrebbe problematiche legate al gameplay con un punta e clicca e anzi risalterebbe ancora di più la sua grande bravura nella realizzazione delle ambientazioni, che sono sempre molto suggestive ed estaticamente notevoli. Prendetelo come un consiglio.
In definitiva Dark Souls 3 è molto poco godibile, altro grosso eufemismo, e sicuramente non vale il prezzo che costa. Fa rabbrividire come di capitolo in capitolo ci sia stata una regressione mostruosa in quelli che sono i punti cardini del gameplay, sinceramente non riesco a trovarne un motivo. Una certezza però c’è: Dark Souls 3 è il peggior Souls che sia mai uscito, se potete statene alla larga, sempre se non siete appassionati sfegatati della saga perché in quel caso il tasso di masochismo sarebbe tale che lo apprezzereste alla follia.